In questo blog raccogliamo le esperienze dei volontari che hanno partecipato al Centro di Volontariato FBM. Conoscere i levrieri spagnoli e vivere la loro realtà non lascia scampo al cuore. Ci si innamora di loro, si vorrebbe aiutarli tutti e una parte di noi non può fare altro che realizzare che lì fuori tanti hanno bisogno di far sentire la loro voce.

E’ nostro compito urlare per loro, denunciare e generare coscienza. 

 

Elena – Questo é un viaggio senza ritorno – Centro Volontariato FBM

Qualcuno mi disse: “questo é un viaggio senza ritorno”… aveva ragione.
Rieccomi qui dopo tre mesi: avevo detto a me stessa che sarei tornata, ma nemmeno io credevo così presto.
Mi era stato pure detto che l’aver visto e conosciuto non mi avrebbe reso più forte: così é successo.

 

Un nodo in gola che non ho potuto trattenere appena entrata nella “Nave”, la parte interna del rifugio. Occhi, musi, zampe che tra le grate delle gabbie chiedevano attenzione, una carezza, un “ti prego portami con te”, sempre e comunque con la dolcezza e la dignità che solo queste anime pure hanno.
E così é iniziata questa nuova esperienza, forse da meno imbranata per chi, come me, é abituata a stare dietro una scrivania. Dal pulire le granjas, l’esterno dell’ospedale, ahimè molto affollato, a riempire lavatrici, svuotarle e stenderle, raccoglierle, le ore passano senza rendersene conto. Certo non mancano anche i momenti di condivisione e di risate con i compagni di lavoro, tutti fantastici.

 

Non potrò mai dimenticare quel galgo randagio che mi mangiò dalle mani, ma che Monica ed io non riuscimmo a prendere perché troppo disturbato dalle macchine che passavano… e quello che al ritorno dall’incrocio in mezzo alla strada si infilò nel buco di una recinzione per scappare in un campo. Quest’ultimo fu poi raccolto dai proprietari di un bar, stremato e ferito ad un occhio. Spesso i commenti verso la popolazione spagnola, sono duri per quello che succede ai galgos. Il buono e il cattivo vive ovunque, e anche qui, ci sono persone di cuore, dimostrazione quest’ultimo salvataggio, e anche qui, c’é chi si dedica volontariamente, a tendere una mano a esseri indifesi.
Non posso dimenticare nemmeno i tre angeli morti sul ciglio della strada ad alto scorrimento.

 

Porto tutto nel cuore, ogni attimo, ogni carezza e bacio ricevuti. 
Nella mente la certezza che tornerò, perché da questo viaggio non si torna indietro, si può solo andare avanti, cercando di fare di più.

Sono tanti i modi per aiutare i Levrieri spagnoli: adottare, adottare a distanza, partecipare alle attività di volontariato, sostenere la Fundaciòn, parlare il più possibile di loro.

Il levriero spagnolo è un compagno di vita che entra in punta di piedi nei nostri spazi. Adottare un levriero spagnolo è un regalo alla creatura che si accoglie nella propria famiglia ma anche a sé stessi: un valore aggiunto che ci arricchisce e ci rende migliori. Ci insegna il rispetto per il prossimo e l’amore per gli altri. A volte capire un levriero è un po’ una sfida, spesso la difficoltà è legata al suo passato travagliato. Hanno bisogno di sentirsi al sicuro e fidarsi di nuovo del genere umano e una volta abbattuta la barriera il rapporto diventa una solida amicizia. 

Vuoi saperne di più? Per informazioni sui Centri Volontariato clicca qui. Per avere informazioni sull’adozione di levrieri compila il modulo che trovi qui.